Oggi, viaggiando in treno, ho avuto l'occasione di leggere molto, arrivando quasi a finire "Il destino del leone" di Smith, così mi sono chiesto: perché non recensire i libri che leggo?
In fondo le recensioni sono uno dei principali argomenti per chi, come me, possiede un blog sul mondo dei libri.
La risposta alla mia domanda, in realtà, è arrivata fulminea: IO LE RECENSIONI LE DETESTO!
E' vero, le detesto, e per varie ragioni.
La prima è che, in generale, io non sopporto la critica dell'arte. Non riesco a concepire che un'élite di persone possa determinare il successo o l'insuccesso di una qualsiasi opera. L'arte, che tanto bene si sposa con la cultura, dovrebbe garantire una maggiore libertà di pensiero.
La seconda ragione si lega ad un discorso ancor più ampio, se possibile. Siamo diventati tutti un po' troppo bravi a notare i difetti, i problemi, le mancanze, non solo nelle cose, ma anche nelle persone. Si potrebbe dire che questo atteggiamento sia costruttivo, figlio di una voglia incessante di miglioramento, di aspirazione alla perfezione. A ben vedere, però, raramente nei discorsi quotidiani una critica si accompagna ad una soluzione.
E allora proviamo a ricordarci come si fa un complimento, cerchiamo di sintonizzare le nostre antenne sulle frequenze delle cose ben riuscite, lasciamo che un tramonto ci emozioni anche se una mosca fastidiosa ci ronza intorno per rovinarci il momento!
Da qui nasce la mia voglia di proporre delle recensioni atipiche, cariche di positivismo, anche un po' cieche ed ingenue se vogliamo.
E se proprio qualche passaggio del libro in questione mi avrà fatto storcere il naso, proverò a chiedermi cosa abbia portato l'autore a creare quella parte, o se, molto semplicemente, non si sia mai reso conto che quelle pagine potessero risultare fastidiose.
Un'ultima cosa! Le recensioni saranno il più possibile prive di spoiler, per consentire la lettura anche a chi non ha ancora avuto il piacere di assaporare il romanzo interessato.
Sono un semplice universitario di 22 anni, al quale gli studi scientifici non hanno saputo togliere la passione per la letteratura e credo di aver trovato il posto giusto per condividerla. L’idea è quella di parlare delle mie “7 pagine”, la mia dose minima di lettura giornaliera, descrivendo le sensazioni evocate da ciò che leggo e da ciò che mi circonda, proponendo riflessioni e punti di partenza per confronti non per forza legati alla letteratura.
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Bene, ti leggerò volentieri.
RispondiEliminaTi ringrazio.
EliminaPotrebbero iniziare già oggi o domani!
Per me le recensioni devono riflettere fedelmente l’opinione che il lettore in questione si è fatto. Perché mettere in evidenza solo i lati positivi? Perché tacere invece le perplessità? Anche io scrivo recensioni e credo che questa operazione richieda la giusta dose di onestà. Hai ragione, non siamo nessuno per giudicare un’opera d’arte, ma i bravi lettori hanno le competenze per maturare un’opinione e scriverla! Se recensione “atipica” significa “forzata”, allora non mi piace. Detto questo, sono felice di condividere con altre persone come te, la mi passione per i libri! ������. Mara
RispondiEliminaHai ragione, una recensione senza occhio critico perde un po' della sua natura.
EliminaIl mio intento quando parlo di "recensioni atipiche" è proprio quello di snaturare il concetto, forse avrei potuto optare per qualcosa di più chiaro, ad esempio "apprezzamento del libro".
In realtà "recensioni atipiche" è stato scelto proprio per mettere in luce il contrasto con una normale recensione, a costo di incorrere in fraintendimenti.. Anche perché confronti educati come questo mi fanno estremamente piacere!
In ogni caso non trascurerò le parti che non ho apprezzato, cercherò semplicemente di proporle in un altro modo.
Un'ultima cosa: se mi lasci un link passo volentieri a leggere le tue recensioni, il supporto reciproco è fondamentale!