giovedì 23 agosto 2018

Apnea letteraria.

Oggi fortunatamente ho potuto leggere molto, e il ritmo del libro è aumentato, trascinandomi con sé.

Il romanzo è sempre "Il destino del leone" di Smith.

Come spesso mi accade, dopo diverse pagine lette, nel momento in cui mi accingevo a chiudere il libro lasciando il segno, mi sono reso conto di aver trattenuto il fiato.
Sono entrato in quella che mi piace chiamare "apnea letteraria".
Una sorta di stato di trance in cui i bisogni fisiologici si annullano, e si vive per la lettura.

Certo, sarebbe meglio avere un buon controllo del respiro ed essere capaci a mantenere la calma.
Allo stesso tempo però, questo genere di tensione aiuta a misurare l'intensità con la quale stiamo vivendo quel particolare momento.

È incredibile come un racconto così distante da noi sia a livello temporale che a livello di spazio, possa farci mettere in pausa la nostra realtà, fino al punto di interrompere il respiro.

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